giovedì 17 dicembre 2009

Di ritorno quasi per caso.

domenica 3 maggio 2009

Il mio funerale

Acque calme, fredde, portano il mio corpo lungo una cascata in concerto...rumori soavi, rumori, rumori - Mentre aldilà della coscienza, sulla riva opposta al corpo esile, vecchie statue suonano canzoni dimenticate, felici o immerse nella tristezza di un dio compassionevole.
La vedova piange, ricorda le ultime parole
Io sono il tuo ricordo, le tue lacrime, i tuoi sorrisi, io sono le mie lettere e le mie parole, io sono il tempo e lo spazio, io sono il nulla...fumo che sale fino al tetto.

Altre vedove, forse inconsapevoli, rimangono stupite a guardare le roccie, lìddove cicche di sigarette aspettano i pensieri...ma questa volta non arriveranno, il corpo scorre in acque calme, fredde...e in lontananza il requiem di una cascata attira i pianti...e i rimpianti.

domenica 26 aprile 2009

Rinunciate A Ciò Che Non Avete

Merli e corvi non ti ascolteranno, cosa pretendi?
Cosa pretendi?
L'ultime stabili linee di polvere prima del precipizio, credo che quelle siano l'uniche cose accessibili al tuo pensiero...
Ma...quanto durerebbero?
Un soffio...? Uno sguardo...? Un sentiero...?
L'animo folle di un soldato di ritorno dal genocidio continua a ripetersi che il tempo sia individuale...ma è solo la "sua" razionalità ad esserlo...
Cosa pretendi?

lunedì 20 aprile 2009

Il desiderio spensierato di chi ha investito una vita nel pensiero...


E le ore che passo sull'ombra di alberi folti e semplici nella loro grandezza penso a quanto possa essere bello cambiare ogni istante...come essere guidati dal vento...
Ma mi riprovo nel pensare che non è così, e non lo sarà mai...
Lasciami spendere la mia vita in sogni e fantasie! L'unica strada che potrei perdere è quella della banalità!

Eppure non mi farebbe del male...non mi ferirebbe più di tanto...vedo gente felicemente immersa nella sua inutile esistenza universale...
Ma la vera libertà che vorrei vivere ogni istante, come foglie spinte dal vento, è quella del sentimento...vorrei amare chiunque senza paura che chiunque mi abbandoni...eppure ora ho solo una delle mille vite che vorrei...ed ho una paura immonda di rimanere senza di lei...eguaglia quasi la paura di MORIRE...

venerdì 17 aprile 2009

L'onta

Uccidimi.
Ora.
Ora che sono inerme scalzo e nudo...
Uccidimi...cibati di me...feriscimi e poi azzannami alla gola leccando la carne per renderla più morbida.
Cibati di me, del mio nome, del mio essere, dei miei ideali, di mio figlio...di mio fratello...
Usami come fossi un pasto prelibato, cibati di me e poi getta gli avanzi.
Gettami infondo alle tue viscere.
Fammi diventare speciale, dammi la possibilità di essere unico nella mia banalità.


L'uomo attende ancora davanti la porta di servizio, la sigaretta è accesa...e fumante.

venerdì 10 aprile 2009

La pazienza ha un nome vero?


Come farei mai ad illuderti, non sono forse qui per ucciderti?

La pazienza, la pazienza liberatrice o forse maniaca, sadica...
Ma quante volte ho aspettato? Ho aspettato molto, e molto ancora devo saziare l'egoista domatrice.
E quante volte ho sperato? La speranza viaggia di pari passo con l'impazienza...
Le conquiste dell'uomo ora sembrano castelli di sabbia, ciò che non ha ancora conquistato non aspetterà...
verrà come una marea incontro ai sogni dell'umana viiltà.

A quel punto...non ci sarà più pazienza, nè impazienza...ne tantomeno speranza.


lunedì 6 aprile 2009

Tu mi vuoi

E ora sono qui, guardami e sorridi piccola strega.
La mia realtà cari amici, la mia realtà care statue sepolcrali...la mia realtà è oppressa.
Non ci sono parole per descrivere l'incomprensione di individui strategici.
Ora non posso più convincere il mio ego di un cambiamento possibile...i loro paraocchi hanno steso la mia opinione.
Ora è la fine.
Ora è l'inizio...la solitudine premierà gli affanni.
Pover uomo, povero figlio...di quale grembo?

mercoledì 1 aprile 2009

Preludio ad un fato spastico

Se ciò che creo ancora ha un nome è perchè porto avanti un ideale, non denuncio il sudore, non denuncio i sacrifici...morirò un giorno per mano del mio pensiero, morirà per mano della mia natura umana.
Il mio nome.
Il mio nome.
La mia condanna sarà per eoni e eoni trascritta sulle pagine ingiallite della vergogna, dell'inesistenza.
Essere diceva di saper bene cosa c'era oltre...ora non posso più ascoltarla.
Il mio fato spastico rivendica i suoi denari.